La settimana lavorativa di tre giorni grazie all’intelligenza artificiale: un’utopia?
In Spagna, ad esempio, si sta valutando di diminuire progressivamente l’orario di lavoro a 37,5 ore settimanali, ovvero 2,5 ore in meno rispetto alle 40 ore attuali. Questo implicherebbe una riduzione della giornata lavorativa di trenta minuti al giorno, ma senza alcuna diminuzione dello stipendio. Una misura che si contrappone alla media europea di 40,5 ore settimanali, dovuta a Paesi come Grecia, Austria e Svezia, dove i greci lavorano fino a 42,7 ore a settimana.
Bill Gates ha partecipato al dibattito sulla settimana lavorativa nel programma What Now? di Trevor Noah. Nel podcast, il presentatore sudafricano ha chiesto al magnate cosa ne pensasse della minaccia che l’intelligenza artificiale potrebbe rappresentare per i posti di lavoro, e Gates ha risposto con una riflessione interessante.
L’AI può essere un rischio, ma anche un’opportunità per il lavoro, secondo il cofondatore di Microsoft, che è stato uno dei precursori del personal computing negli anni ’70 e ’80, l’AI non avrà un impatto drammatico come la rivoluzione industriale, ma sarà sicuramente significativo come l’introduzione del personal computer.
Le applicazioni di videoscrittura non hanno eliminato il lavoro d’ufficio, ma lo hanno trasformato per sempre. Imprenditori e dipendenti si sono dovuti adattare e lo hanno fatto.
Solo il tempo ci dirà se la settimana lavorativa sarà ridotta grazie all’intelligenza artificiale, come dice Bill Gates, o se ogni Paese applicherà le proprie leggi per i lavoratori. Negli Stati Uniti, molte aziende stanno già testando l’efficacia di una settimana lavorativa di quattro giorni e finora i risultati sono piuttosto positivi. Dopo tutto, l’idea è che dovremmo lavorare per vivere, ma mai il contrario.